ASPETTO GENERALE

Il cane da Pastore Maremmano-Abruzzese è un cane di grande mole, di forte costituzione, di aspetto rustico e nel tempo stesso maestoso e distinto. La conformazione generale è quella di un mesomorfo pesante, il cui tronco è più lungo dell’altezza al garrese; armonico rispetto al formato (eterometria) e relativamente rispetto ai profili (alloidismo).

Questo paragrafo dello Standard, che è di una chiarezza inequivocabile, riveste un’importanza fondamentale nel giudizio del cane. Esso ci indica l’impressione generale di insieme che deve darci il soggetto in esame, sia maschio che femmina. Se il cane non ha questa impronta o se ne discosta molto, allora siamo in presenza di un esemplare non perfettamente in tipo che difficilmente saprà sostenere senza sofferenze la durezza del lavoro sui pascoli. Come per dire: se la conformazione generale non risponde ai requisiti della giusta costituzione, il soggetto non può essere di pregio.

Gli aggettivi utilizzati dallo Standard sono grande, forte e rustico, che ci indicano un cane in grado di affrontare il massacrante lavoro nel suo difficile ambiente. Il Pastore Maremmano-Abruzzese deve essere un cane di grande mole, il che significa che l’altezza al garrese va preferita verso il limite massimo invece che verso il limite minimo previsto dallo Standard, e il corpo deve possedere forte ossatura, muscolatura sviluppata e tonica, nonché diametri trasversali molto vantaggiosi. Nessuna delle parti del corpo deve risultare disarmonica rispetto al resto del corpo e ogni regione anatomica è richiesta ben proporzionata a ciascun altra in modo da dare a tutto l’insieme la chiara sensazione di armonia generale. Esempi di disarmonia rispetto al formato sono: una testa corta rispetto all’altezza al garrese o carente di volume rispetto al tronco; un posteriore di sviluppo non proporzionato all’anteriore, un collo esile rispetto al corpo oppure corto rispetto all’altezza al garrese; un petto troppo stretto o un avambraccio troppo corto rispetto all’altezza al garrese. La valutazione dell’armonia del formato, insomma, è posta dallo Standard a fondamento dei criteri di giudizio, e riconoscere se un Pastore Maremmano-Abruzzese rientri o no nel tipo costituzionale specificato, prima ancora di addentrarsi nell’analisi dei singoli pregi e difetti, sta alla base della capacità del Giudice di valutare la razza.

La definizione di mesomorfo pesante”, poi, che è presente nello standard sin dalla sua prima stesura del 1924, completa e conferma il quadro generale appena descritto.

Non va dimenticato che l’aspetto generale, sinonimo di tipo morfologico o costituzionale, è la diretta conseguenza fenotipica dell’attività endocrina del cane stesso. Ogni cucciolo nasce già con un biotipo ben definito che stabilisce diametri, masse corporee e mole. Insomma, per un preciso processo biologico, ogni Pastore Maremmano-Abruzzese che abbia il tipico aspetto generale previsto dallo Standard è nato già con il giusto biotipo che gli ha consentito, nella crescita, di sviluppare la tipica conformazione generale di razza. Sto parlando del tipo costituzionale su cui non si può intervenire con allenamenti su tapis roulant o con diete particolari perché è il risultato dello sviluppo anatomico sotto l’azione ormonale, dipendendo quindi dalla costellazione endocrina del soggetto.

Le ghiandole endocrine del cane (tiroide, ipofisi, pancreas, ecc.) secernono ormoni di diverso tipo che interagiscono tra loro con proporzioni diverse. È il cosiddetto metabolismo ormonale il quale è differente per ogni tipo costituzionale esistendo uno stretto rapporto fra le forme anatomiche esterne e le funzioni fisiologiche ormonali.

La prevalenza del metabolismo anabolico determina il tipo brachimorfo (brevilineo) che è caratterizzato dal maggiore sviluppo della cavità addominale, arti corti, diametri trasversali molto sviluppati, pelle spessa e abbondante, nonché -aspetto molto importante- temperamento iporeattivo, pigro e lento. Si pensi al Mastino Napoletano.

La prevalenza del metabolismo catabolico, invece, determina il tipo dolicomorfo (longilineo) che è caratterizzato dal maggiore sviluppo della cavità toracica, arti lunghi, diametri trasversali poco sviluppati, pelle sottile e tirata, nonché temperamento iperreattivo, scattante e veloce. Si pensi al Levriero.

Il prefetto equilibrio dei due tipi di metabolismo, invece, determina il tipo mesomorfo (mediolineo), caratterizzato dal bilanciato sviluppo del torace e dell’addome, arti né lunghi né corti, diametri trasversali mediamente sviluppati, pelle di medio spessore e non abbondante, nonché temperamento mediamente reattivo senza essere fiacco né particolarmente dinamico; la maggior parte delle razze canine. Risulta pertanto di vitale importanza in Zootecnia, e quindi nelle verifiche zootecniche quali sono le esposizioni canine, dequalificare quel soggetto che si discosti dal tipo morfologico della sua razza.

Premesso questo, cerchiamo di definire meglio nei termini costituzionalistici il tipo morfologico del nostro cane.

Il suo habitus fenotipico deve essere senz’altro quello di un mesomorfo, quindi armonico nelle proporzioni di tutti i suoi formati, senza eccessi in lunghezze e altezze, e con reattività caratteriale media. Ma il mesomorfo ha una forbice entro cui rientrano indici corporali e indici toracici differenti. Mesomorfi sono sia il Riesenschnauzer, sia il Pointer, sia il Boxer, sia il Pastore Belga, razze che hanno indici corporali e toracici diversi tra loro, ma che vengono tutti collocati all’interno di quella scala che individua comunque la mesomorfia. Il nostro Pastore Maremmano-Abruzzese è giustamente definito pesante mesomorfo, stante ciò a indicare che la sua collocazione è più vicina alla conformazione brachimorfa e non a quella dolicomorfa. A dovere scegliere, pertanto, è indubbio che vada perdonata, o valutata con più benevolenza, una costituzione leggermente più pesante, pur senza esagerazioni, rispetto alla più grave deriva verso il tipo longilineo.