PROTOCOLLO PIEMONTE

IL PROTOCOLLO D’ INTESA CON IL PARCO ORSIERA – ROCCIAVRE’

 

1. INTRODUZIONE:

L’ utilizzo dei cani da protezione , rappresenta uno dei metodi più efficaci per ridurre i danni da predatori,
praticato da sempre nelle realtà in cui l’allevamento convive con i grandi predatori.
In Piemonte, dopo oltre un secolo dall’ estinzione dei grandi predatori, gli allevatori non utilizzavano cani da
protezione; in seguito al ritorno del lupo alcuni pastori avevano autonomamente sperimentato
l’inserimento di cani da difesa nelle greggi, ma si erano scontrati con notevoli difficoltà, quali l’ istinto
predatorio dei cani verso gli agnelli, uno scarso legame con le pecore e l’ alta aggressività nei confronti dei
turisti.
Per allevare e formare dei buoni cani da protezione è necessario possedere un buon livello di conoscenza
del comportamento canino, ed effettuare un controllo attento e costante soprattutto durante le fasi
critiche della socializzazione del cane e del suo inserimento nel gregge.
Soprattutto nelle aree in cui si è persa la conoscenza dell’ uso del cane da protezione del gregge è
necessario prevedere appositi programmi a medio-lungo termine per assistere gli allevatori nell’ utilizzo di
tali cani.
In tale prospettiva ha avuto inizio nel 2004, in Provincia di Torino, il progetto pilota promosso dal Parco
Naturale Orsiera Rocciavrè per l’integrazione dei cani da guardiania presso greggi alpeggianti nel territorio
dell’ aerea protetta.
Nel 2005 tale progetto è proseguito e, alla luce dei risultati che si erano ottenuti, è stato esteso dapprima a
tutto il territorio provinciale e, successivamente, a tutto il territorio regionale come azione di prevenzione
nel’ ambito del Progetto Lupo Piemonte.
Nel 2006, poiché l’ Ente di gestione del Parco Orsiera Rocciavrè ha svolto fin dagli esordi un ruolo
significativo nella promozione e nella sperimentazione dei cani da guardiania, nonché ha avviato uno
specifico programma per l’ allevamento, la selezione e la riproduzione di tali cani, è stato individuato come
“ Centro di referenza regionale per i cani da guardiania ”.
Sebbene sia complesso quantificare l’ efficacia di questi cani, negli alpeggi che in passato erano stati
cronicamente interessati da attacchi, a seguito dell’ introduzione dei cani da guardiania si è registrata una
consistente diminuzione sia del numero di vittime, sia del numero di eventi predatori.
Gli allevatori ritengono che i cani siano utili per contrastare non solo gli attacchi ad opera dei lupi, ma anche
da parte di cani vaganti, volpi, corvidi e rapaci, nonché come deterrente contro i furti di bestiame, quando
effettuano il pascolo vagante in pianura. In diverse occasioni gli allevatori hanno assistito ad un tentativo di
attacco al gregge da parte di lupi, che è stato prontamente sventato dai cani.
Alla luce dei buoni risultati conseguiti, diverse nuove aziende hanno richiesto di aderire al progetto e
manifestato interesse ad utilizzare i cani da guardiania.
Nel 2010 la D.G.R. n. 38-13316 del 15/02/2010 “Piano regionale per la prevenzione delle predazioni da
lupo al bestiame domestico” ha previsto la prosecuzione del progetto riguardante i cani da guardiania.

2. METODOLOGIA:
Il protocollo con il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese

In Piemonte sussiste il problema della consanguineità tra i soggetti attualmente utilizzati per la difesa delle
greggi. L’ alto grado di consanguineità ha fatto emergere gravi patologie ereditarie tali da rendere alcuni
soggetti impiegati per la protezione del gregge inadatti al lavoro. Alla luce di questa considerazione e
poiché si ritiene necessario effettuare una selezione dei cani non solo su base morfologica, ma anche su
caratteristiche comportamentali e sull’ attitudine al lavoro, nel corso del 2011 è stato deciso di importare in
Regione nuove linee di sangue di cani selezionati per il lavoro.
A tal fine, considerato che il Cane da Pastore Maremmano Abruzzese è la razza di cani da difesa più diffusa
sul territorio Regionale e Nazionale, è stato stipulato un protocollo di lavoro con il Circolo del Pastore
Maremmano Abruzzese.
Il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese è un’ associazione specializzata riconosciuta dall’ Ente
Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) ed ha come scopo statutario, lo svolgimento di “ ogni più efficiente
azione per migliorare, incrementare e valorizzare la razza Pastore Maremmano Abruzzese e potenziarne
la selezione e l’ allevamento, in armonia con la funzione e con la storia millenaria della razza” (art. 1 dello
Statuto Sociale).
La collaborazione con il Circolo si pone gli obiettivi generali di:
A – Valorizzare e diffondere il Cane da Pastore Maremmano Abruzzese come cane da protezione delle
greggi:
B – effettuare una selezione attitudinale e morfologica dei cani da protezione delle greggi;
C – promuovere la variabilità genetica della popolazione di cani da protezione presenti sul territorio della
Regione Piemonte attraverso l’importazione di nuovi soggetti provenienti da linee al lavoro di cani di razza
Cane da Pastore Maremmano Abruzzese in Piemonte; è contemplato inoltre l’utilizzo di nuovi maschi
riproduttori per l’ accoppiamento di cagne presenti in Piemonte.
D – promuovere l’ iscrizione ai libri genealogici della razza, dei soggetti già al lavoro attraverso l’
organizzazione di un raduno di razza che poi si è tenuto nel mese di luglio 2012 a Mattie (TO)