PROGETTO PASTURS

 

IL PROGETTO PASTURS

Il progetto intende mitigare il rischio per i pastori delle Orobie bergamasche dovuto all’arrivo dei grandi predatori attraverso la formazione di volontari in grado di fornire loro conoscenze e aiuto concreto sul campo in tutti gli aspetti della vita lavorativa.

La mitigazione di questo rischio aumenta il livello di convivenza tra pastori e grandi predatori, riducendo il rischio di estinzione per gli ultimi.

I volontari apportano al mondo dell’allevamento competenze specifiche e buone pratiche in tema di conservazione degli ecosistemi, i pastori mettono in campo il loro contributo di esperienza e conoscenza del territorio.

Lo scambio proficuo di esperienze e l’individuazione di proposte di marketing territoriale legate al tema porta a una diminuzione del conflitto tra pastori e grandi predatori, che si traduce nella riduzione dei danni,  nella tutela della razza autoctona “pecora bergamasca” e nel miglioramento del rapporto di fiducia tra mondo ambientalista e dell’allevamento.

Gli obiettivi del progetto

Obiettivo principe del progetto è preparare la comunità dei pastori delle Orobie bergamasche ad affrontare in maniera resiliente l’arrivo dei grandi predatori nel loro territorio. Grazie al progetto la comunità locale dei pastori beneficerà di un travaso di conoscenze e pratiche che permetterà di gestire i conflitti con i grandi predatori in modo da ridurre il rischio di danni economici per la propria attività per i primi e il rischio di bracconaggio per i secondi.

I pastori coinvolti utilizzeranno questa nuova consapevolezza per differenziare positivamente il proprio prodotto attraverso un dedicato piano di marketing territoriale, monetizzando la riduzione del rischio ottenuta grazie al progetto.

Questo profitto al contempo alimenta l’economia locale salvaguardando attività tradizionali come l’allevamento della pecora bergamasca, promuove ulteriormente le pratiche di riduzione del rischio anche dopo la fine del progetto e, di conseguenza, promuove la conservazione dei grandi predatori alpini.

Il contesto progettuale

Il progetto si svilupperà sul territorio delle Prealpi e Alpi Orobie bergamasche

Il territorio si sviluppa attraverso un’ampia fascia altitudinale, è costituito da una catena di montagne, le Orobie, le cui vette corrono parallele alla Valtellina, costituite da rocce di tipo sedimentario continentale o di tipo cristallino, quasi sempre metamorfosate. Le massime altitudini sono raggiunte dal Pizzo Coca (3.050 m), dal Pizzo Redorta e dalla Punta di Scais (3.038 m).

Il paesaggio vegetale è regolato dalla graduale variazione altitudinale delle condizioni climatiche e pedologiche che si esprime in una caratteristica zonazione delle formazioni vegetali. Il limite altimetrico dei boschi di conifere si spinge fino ai 2.000 m  in Valle Brembana, a 1.850 m in Valle di Scalve e a 1.700 m in Valle Seriana. Oltre il limite altitudinale dei boschi si estendono le praterie, in parte destinate a pascolo.

A livello faunistico, le Orobie rappresentano un’area di particolare interesse per quanto riguarda la ricchezza di specie e la presenza di specie rare o a distribuzione ristretta; in questo senso, costituiscono un “hotspot” di biodiversità. Le Orobie si trovano, infatti, all’interno della fascia montuosa al margine meridionale delle Alpi centrorientali che presenta dal punto di vista biogeografico importanti caratteristiche che hanno creato i presupposti per la presenza di un’elevata diversità biologica.

Le Orobie sono individuate quale area sorgente di biodiversità principale nella Rete Ecologica Regionale della Lombardia. Sono infine indicate dal Programma Alpi Europeo del WWF Internazionale quale una delle 24 aree prioritarie alpine meritevoli di tutela.

La strategia di Pasturs

Migliorare la convivenza tra pastori e grandi predatori è la strategia più adatta per ridurre diversi rischi: quello per le attività zootecniche locali derivante da possibili incursioni e quello di estinzione di specie protette.

Il cuore del progetto è l’incontro tra volontari e pastori. I primi, dopo essere stati formati da esperti, aiutano concretamente i pastori nelle loro attività giornaliere in alpeggio e creano un clima di fiducia reciproca che si sostanzia in una collaborazione volta alla riduzione dei rischi esposti.

Il tutto permette alla comunità locale di pastori di differenziare positivamente i propri prodotti grazie a un piano di marketing territoriale e consente un rilancio dell’economia locale basato sulla sostenibilità ambientale.

Sul lungo termine si riduce la diffidenza tra mondo della montagna e ambientalista, creando un ambiente favorevole al proseguimento di attività economiche tradizionali tipiche della comunità locale e alla conservazione dei grandi predatori.

Le misure di prevenzione

Come è noto, lupi e orsi sono animali opportunisti e, se ne hanno la possibilità, possono provocare danni all’allevamento. Una protezione efficace delle greggi diminuisce sensibilmente il numero degli attacchi da parte dei grandi predatori. Le misure di prevenzione più efficaci, in base a esperienze italiane ed estere, sono le seguenti:

  • vigilanza affidata a un pastore: rappresenta una delle forme di prevenzione più efficaci e utilizzate;
  • adozione di cani da guardiania: la razza consigliata è il “Pastore Abruzzese”, apprezzata per l’attitudine a proteggere il bestiame. In collaborazione con il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese (CPMA Italia) saranno consegnati alcuni cuccioli ai pastori che ne faranno richiesta; i cuccioli saranno seguiti da un educatore cinofilo per il periodo di progetto;
  • ricovero notturno: costituisce un barriera continua alla penetrazione dei predatori. Estremamente efficace;
  • recinzioni elettrificate: molto efficaci, possono essere fisse o mobili. Quelle fisse vengono solitamente utilizzate per proteggere superfici di media estensione per periodi più o meno prolungati. Le recinzioni mobili vengono invece utilizzate per superfici più ridotte, quando si ha l’esigenza di spostare la recinzione con una certa frequenza. Queste ultime non si differenziano sostanzialmente da quelle fisse, eccetto per il minore peso dei componenti e una serie di accorgimenti che rendono più veloce l’installazione. Le due tipologie di recinzione, elettrificata e non, possono essere utilizzate contemporaneamente per ottenere un sistema di protezione particolarmente efficace: la doppia recinzione. Questa è costituita da una recinzione interna, non elettrificata, la cui finalità è quella di contenere il bestiame e una esterna, elettrificata, per impedire l’accesso dei predatori. Questa modalità riduce in maniera significativa il rischio che il bestiame, spaventato dall’attacco, possa abbattere la struttura e disperdersi all’esterno.

 

Per ulteriori info su: https://pasturs.org/